Recovery fund, rottura totale tra Italia e Olanda al Consiglio europeo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Recovery fund, accordo lontanissimo. Così Rutte rischia di ‘condannare’ Conte

Giuseppe Conte

Muro contro muro tra Italia e Olanda sul Recovery fund. Rutte non indietreggia, Giuseppe Conte non se lo può permettere. Intanto il tempo scorre.

Forse il primo giorno di Consiglio europeo è andato anche peggio di come ci si potesse immaginare. Sul Recovery fund è scoppiata una vera e propria guerra di trincea tra l’Italia di Conte e l’Olanda di Rutte. Nessuno dei due è intenzionato a fare passo indietro. Gli animi si scaldano con il passare delle ore e diminuiscono le probabilità di riuscire ad arrivare a un accordo. Che a questo punto diventa improbabile anche per la fine del mese di luglio.

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Accordo lontanissimo sul Recovery fund, Conte deluso: vede il traguardo più lontano

Il premier Conte sarebbe particolarmente deluso al termine della prima giornata di lavori. Non si aspettava certo una trattativa facile, ma neanche una quasi impossibile.

Le richieste dell’Italia sono quelle note: recovery fund a 750 miliardi e meccanismi efficaci per accedere ai fondi.

Gli ostacoli principali sono due: uno è il valore del contributo economico. Conte non vuole passi indietro rispetto alla proposta europea e deve fare i conti con le spinte dei Paesi frugali. Il secondo nodo è quello dei controlli. L’Olanda chiede che gli Stati abbiano un ruolo attivo nell’assegnazione dei fondi. Chiede di fatto che tutti i piani nazionali siano valutati e approvati all’unanimità dagli Stati e non una votazione a maggioranza qualificata. E anche su questo la frattura con l’Italia sembra insanabile. In realtà su questo specifico punto l’Olanda sembra isolata, lasciata da sola anche dagli altri Paesi frugali.

Giuseppe Conte
16/05/2020 Roma – conferenza stampa Presidente del Consiglio dei Ministri / foto Alessandro Serrano’/Pool/Insidefoto/Image nella foto: Giuseppe Conte

Testa a testa tra Conte e Rutte due leader che non possono indietreggiare

Conte e Rutte sono due leader che non possono fare passi indietro. Per Conte tornare in Italia con un risultato inferiore rispetto a quello promesso significherebbe lasciare il fianco scoperto alle opposizioni (che non aspettano altro). Il Presidente del Consiglio si è esposto troppo per potersi permettere un passo indietro. Il governo ha pianificato un piano di Rilancio e lo ha presentato in pompa magna. Ma senza soldi non si va da nessuna parte. Evidentemente.

Anche Rutte è intenzionato a vendere cara la pelle. Il premier olandese deve fare i conti con le elezioni imminenti e vuole tornare in Patria da vincitore e non da vinto. Anche perché nella sua Olanda lo attende una sfida dura contro i sovranisti.

Lo ‘scontro finale’

In realtà le discussioni avvenute nella giornata di venerdì, assicurano i bene informati, rappresentano solo le schermaglie alla frontiera. La discussione ancora non è entrata veramente nel vivo, i giganti ancora non sono arrivati al corpo a corpo. Lo faranno.

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ultimo aggiornamento: 18 Luglio 2020 11:55

L’Ue corre ai ripari dopo la rottura tra Italia e Olanda. Nasce il Piano B

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